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Per Ordini Superiori a 80€
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E’ nel legno delle botti antiche in cui invecchia l’aceto che da sempre si cela il segreto del balsamico. Acetaia Giusti custodisce orgogliosamente nei suoi solai la più vasta collezione di botti storiche: 600 botti del 1700 e 1800 tuttora in attività. Più antica è la botte, migliore sarà il prodotto che si otterrà, poiché questa rilascerà sempre meglio le essenze del legno e gli aromi balsamici che negli anni vi hanno soggiornato.
Proprio la grande complessità dei sistemi di maturazione e invecchiamento, gestiti in batterie composte da botti di diverse dimensioni e legni, è uno degli elementi chiave che determinano la qualità del prodotto finale, insieme all’attenta scelta della materia prima, uve prevalentemente da vitigni autoctoni come il trebbiano o il lambrusco, e il sistema usato per la loro lenta cottura e più ancora.
Il Museo Giusti offre un percorso straordinario attraverso l’inestimabile patrimonio di oggetti e documenti conservati per generazioni: dagli antichi orci usati per la conservazione, agli strumenti utilizzati nei secoli dagli acetieri, fino alle prime bottiglie e dépliant pubblicitari di inizio Novecento. Tra i cimeli più preziosi ci sono le botti secolari come la botte “A3” con cui Giuseppe Giusti si presentò a Firenze nel 1861 in occasione dell’Esposizione Italiana indetta dai Savoia, ottenendo una medaglia d’oro per un balsamico di 90 anni. Attraverso documenti e antichi oggetti del mestiere, il Museo traccia la storia dell’aceto balsamico di Modena e del suo incontro con la famiglia Giusti.
Il Museo Giusti offre un percorso straordinario attraverso l’inestimabile patrimonio di oggetti e documenti conservati per generazioni: dagli antichi orci usati per la conservazione, agli strumenti utilizzati nei secoli dagli acetieri, fino alle prime bottiglie e dépliant pubblicitari di inizio Novecento. Tra i cimeli più preziosi ci sono le botti secolari come la botte “A3” con cui Giuseppe Giusti si presentò a Firenze nel 1861 in occasione dell’Esposizione Italiana indetta dai Savoia, ottenendo una medaglia d’oro per un balsamico di 90 anni. Attraverso documenti e antichi oggetti del mestiere, il Museo traccia la storia dell’aceto balsamico di Modena e del suo incontro con la famiglia Giusti.