Cos’è l’Aceto Balsamico? E’ sicuramente un prodotto molto amato, ma in poche persone sono davvero informate sull’argomento. Sai riconoscere un vero Aceto Balsamico Tradizionale? In questo articolo vedremo tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
Nel rispondere alla domanda cos’è l’Aceto Balsamico, si deve tassativamente partire con l’elogiare l’Aceto Balsamico Tradizionale DOP, ovvero una delle tante punte di diamante della nostra cucina, un prodotto estremamente amato ed esportato non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo. Non è raro infatti trovare anche all’estero dell’Aceto Balsamico, ma a volte, purtroppo anche nel nostro Paese, vengono venduti dei sottoprodotti che non rispettano realmente la tradizione, scambiati però da molti consumatori per l’inimitabile condimento emiliano.
L’Aceto Balsamico, infatti, è un prodotto di grande valore, con alle spalle secoli di tradizione e dei consorzi in grado di assicurarne la qualità.
Vediamo allora cos’è realmente l’Aceto Balsamico Tradizionale DOP, uno dei tanti prodotti culinari provenienti da quella che molti critici ritengono la migliore cucina al mondo, ovvero quella Emiliana.
Indice:
La Storia dell’Aceto Balsamico
Come si diceva in apertura, l’Aceto Balsamico è un prodotto che può vantare una lunghissima storia.
Le prime testimonianze di cottura del mosto, ovvero la base per produrre l’Aceto Balsamico, arrivano addirittura dall’Antico Egitto, 1000 a.C. circa.
In Italia il primo testo che testimonia la produzione di aceto a Modena è da ricercare nelle Georgiche di Virgilio: siamo nel I secolo a.C..
Già nel Medioevo l’Aceto Balsamico, o per lo meno un suo antenato, iniziò a farsi strada tra i gusti dei nobili di Italia e non solo, come testimoniano le vicende che riguardano il paese di Canossa, località oggi appartenente alla provincia di Reggio Emilia, luogo in cui emissari di varie corti si recavano per portare in patria un certo aceto dal sapore inimitabile.
Tutto cambia poi in età rinascimentale: Modena diventa capitale del Ducato Estense e guida una rivoluzione culinaria che coinvolgerà tutta l’Europa, portando alla ribalta molti prodotti della tradizione, tra cui proprio l’Aceto Balsamico.
In epoca moderna, la consacrazione dell’Aceto Balsamico nell’Olimpo dei prodotti culinari di prima qualità è un dato di fatto, soprattutto alla luce del riconoscimento da parte dei maggiori enti sovrannazionali di ben due prodotti con Denominazione di Origine Protetta, ovvero l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, nonché un altro prodotto che può vantare il marchio di Indicazione Geografica Protetta, ovvero l’Aceto Balsamico di Modena IGP.
Come si fa e cos’è l’Aceto Balsamico nella produzione
Ovviamente non tutti gli aceti sono Aceti Balsamici, e non tutti gli Aceti Balsamici sono Tradizionali DOP.
Il primo punto per comprendere la tipologia e come si fa l’Aceto Balsamico riguarda le materie prime.
Vuoi sapere da cos’è fatto l’Aceto Balsamico?
L’uva è l’unica materia prima permessa e deve provenire solo da vigneti selezionati e iscritti alle DOC delle province di Modena e Reggio Emilia, facendo attenzione che il rapporto zucchero/acido rimanga sempre abbastanza costante.
Arrivando poi al processo di produzione, possiamo notare come ci siano alcune operazioni ben precise da eseguire in botti di legno accuratamente selezionate dai consorzi di riferimento, fino poi giungere al processo di invecchiamento, il quale deve avere una durata minima di dodici anni, ma può arrivare fino ad oltre ventiquattro anni, tempo obbligatorio per poter definire l’Aceto Balsamico Tradizionale DOP extravecchio, ovvero un prodotto ancora più pregiato e unico.
Bastano questo poche informazioni per comprendere il grandissimo valore culturale dell’Aceto Balsamico Tradizionale DOP, il quale è indissolubilmente legato al territorio emiliano, il cui clima crea le condizioni perfette per avere un prodotto di altissima qualità.
Accanto a questo prodotto di primissima qualità vi è anche il più comune Aceto Balsamico di Modena IGP, un altro prodotto eccellente, ma la cui produzione deve sottostare a regole molto meno ferree.
In ogni caso, se si è interessati ad approfondire il discorso sulle regole che un’acetaia deve seguire nella produzione dell’Aceto Balsamico, il consiglio è quello di leggere direttamente i disciplinari dei tre consorzi ufficiali, il cui compito è proprio quello di tutelare e promuovere la tradizione del vero Aceto Balsamico.
Acquista ora
Le Tipologie di Aceto Balsamico
Quanto detto finora potrebbe essere stato un po’ confusionario per i meno esperti. Nel presente paragrafo cercheremo quindi di tirare le somme e di distinguere chiaramente le tre tipologie riconosciute a livello internazionale di Aceto Balsamico.
Partiamo con il dire che attualmente ci sono principalmente due tipi di Aceto Balsamico: l’Aceto Balsamico di Modena IGP e l’Aceto Balsamico Tradizionale DOP.
L’aceto protetto dal marchio IGP è il più diffuso, ma anche quello con una qualità inferiore. Ad esempio, è meno regolamentata la selezione degli ingredienti e non richiede un lunghissimo processo di invecchiamento.
L’Aceto Balsamico Tradizionale, invece, protetto dalla Denominazione di Origine Protetta (DOP), si distingue in Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e in Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP. Queste ultime tipologie assicurano una qualità maggiore grazie ad una più attenta selezione delle materie prime e invecchiamenti più lunghi, distinguendosi l’una dall’altra per la provenienza dell’uva, l’imbottigliamento, caratteristiche fisiche e chimiche, oltre che in alcune note di sapore.
Vuoi sapere se l’Aceto Balsamico è halal o haram? Leggi il nostro articolo a riguardo.
L’Aceto Balsamico sulla tua tavola: come usarlo in cucina
E dal punto di vista pratico della persona comune?
Beh, anche il cuoco meno esperto può imparare ad utilizzare l’Aceto Balsamico per dare un nuovo sapore e nuovi profumi ai piatti che porta in tavola ogni giorno.
Generalmente, l’Aceto Balsamico viene utilizzato per condire carni, verdure e talvolta anche frutta.
I modi in cui questo prodotto riesce ad arricchire i piatti sono tantissimi, per questo motivo abbiamo creato un ricettario apposito per analizzarli al meglio (presto online).
Come si usa l’Aceto Balsamico: 5 cibi da provare!!
Conclusione
A questo punto possiamo tranquillamente affermare che l’Aceto Balsamico sia senza ombra di dubbio un prodotto dal grandissimo valore culturale, indissolubilmente legato alla terra emiliana e alla tradizione culinaria italiana. Con il suo sapore, il suo colore caratteristico e i suoi odori è in grado di dare un nuovo volto a moltissimi piatti, impreziosendo qualsiasi tavola.
Come abbiamo avuto modo di analizzare in questo articolo, non tutti gli Aceti Balsamici sono quindi uguali. Proprio per questo motivo ti invitiamo a scoprire tutti i sapori di questo incredibile prodotto: visita il nostro shop per trovare l’Aceto Balsamico più adatto ai tuoi gusti.